La
devianza è la violazione delle norme sociali, funzionali alla
società e alla sua organizzazione.
In
genere le norme sociali sono costantemente violate dalla gente,
quindi si cerca, tramite la socializzazione e l’uso di punizioni o
ricompense, di controllare l’osservanza delle norme.
La
devianza è relativa, cioè nessun atto è deviante in sé, ma
dipende da status, luogo e situazione. Alcune devianze sono
tollerate, alcune sono considerate offensive, altre ampiamente disapprovate e punite (uso di droga, uno stupro, omicidio).
Le
teorie della devianza
Sono
state formulate diverse teorie riguardo la devianza, vediamo di
seguito.
Teoria
sui fattori biologici: secondo Lombroso ( uno studioso italiano
del XIX sec.) alcune persone hanno delle caratteristiche fisiche che
permettono di riconoscere in loro il criminale, per una tendenza alla
regressione animale.
Altre
spiegazioni più recenti, legate alla genetica, riscontrano in un
gran numero di criminali il disordine dei cromosomi (XXY). Queste
spiegazioni sono però insufficienti a spiegare per quale motivo
alcune persone deviano, oppure la devianza non violenta, come la
truffa o l'evasione dalle tasse.
Teoria
dell’etichettamento: l’individuo viene riconosciuto ed
etichettato come deviante e automaticamente in pubblico si comporta
come tale, non dovendo più nascondersi. In pratica, l'etichettamento
produce o rafforza la devianza.
Teoria
sulla trasmissione culturale: nel momento in cui il comportamento
deviante è presente come modello culturale in un gruppo, viene
trasmesso ai nuovi arrivati e ai giovani (ad esempio cattive
compagnie o nei quartieri degradati).
Teoria
dell’anomia: è sostenuta da Durkheim e da Merton. Secondo
Durkheim, l’anomia è una condizione di confusione che si ha negli
individui e nelle società quando le norme sono deboli, o in
conflitto, o mancano. Di conseguenza gli individui non hanno
direttive per orientare il loro comportamento e quindi la società
tende a disgregarsi.
Secondo
Merton, si ha invece l’anomia nel momento in cui c’è uno
squilibrio tra i mezzi approvati e i fini approvati (un esempio è
dato dall’uso di imbrogli per ottenere il successo).
Gli
effetti della devianza
La
devianza ha effetti sia positivi che negativi. Nel primo caso:
segna
il limite tra il lecito e l‘illecito; riafferma l’unità del
gruppo contro i devianti; rappresenta una valvola di sfogo al
malcontento sociale (se accade di deviare di tanto in tanto); mostra
che alcune leggi sono inapplicabili ( in quanto nessuno le rispetta o
può rispettarle);
apre
la strada al nuovo (ciò che è considerato deviante oggi potrebbe
non esserlo in futuro).
Gli
effetti negativi sono:
disgregazione
dell’ordine sociale, quindi sono necessarie enormi spese per
controllarla;
diminuisce
la fiducia tra la gente, porta a cattivi esempi, difondendo sempre
più la devianza ela corruzione.
Nessun commento:
Posta un commento