venerdì 26 dicembre 2014

LA DEVIANZA


La devianza è la violazione delle norme sociali, funzionali alla società e alla sua organizzazione.
In genere le norme sociali sono costantemente violate dalla gente, quindi si cerca, tramite la socializzazione e l’uso di punizioni o ricompense, di controllare l’osservanza delle norme.
La devianza è relativa, cioè nessun atto è deviante in sé, ma dipende da status, luogo e situazione. Alcune devianze sono tollerate, alcune sono considerate  offensive, altre ampiamente  disapprovate e punite (uso di droga, uno stupro, omicidio).

Le teorie della devianza
Sono state formulate diverse teorie riguardo la devianza, vediamo di seguito.
Teoria sui fattori biologici: secondo Lombroso ( uno studioso italiano del XIX sec.) alcune persone hanno delle caratteristiche fisiche che permettono di riconoscere in loro il criminale, per una tendenza alla regressione animale.
Altre spiegazioni più recenti, legate alla genetica, riscontrano in un gran numero di criminali il disordine dei cromosomi (XXY). Queste spiegazioni sono però insufficienti a spiegare per quale motivo alcune persone deviano, oppure la devianza non violenta, come la truffa o l'evasione dalle tasse.

Teoria dell’etichettamento: l’individuo viene riconosciuto ed etichettato come deviante e automaticamente in pubblico si comporta come tale, non dovendo più nascondersi. In pratica, l'etichettamento produce o rafforza la devianza.

Teoria sulla trasmissione culturale: nel momento in cui il comportamento deviante è presente come modello culturale in un gruppo, viene trasmesso ai nuovi arrivati e ai giovani (ad esempio cattive compagnie o nei quartieri degradati).

Teoria dell’anomia: è sostenuta da Durkheim e da Merton. Secondo Durkheim, l’anomia è una condizione di confusione che si ha negli individui e nelle società quando le norme sono deboli, o in conflitto, o mancano. Di conseguenza gli individui non hanno direttive per orientare il loro comportamento e quindi la società tende a disgregarsi.
Secondo Merton, si ha invece l’anomia nel momento in cui c’è uno squilibrio tra i mezzi approvati e i fini approvati (un esempio è dato dall’uso di imbrogli per ottenere il successo).

Gli effetti della devianza
La devianza ha effetti sia positivi che negativi. Nel primo caso:
segna il limite tra il lecito e l‘illecito; riafferma l’unità del gruppo contro i devianti; rappresenta una valvola di sfogo al malcontento sociale (se accade di deviare di tanto in tanto); mostra che alcune leggi sono inapplicabili ( in quanto nessuno le rispetta o può rispettarle);
apre la strada al nuovo (ciò che è considerato deviante oggi potrebbe non esserlo in futuro).
Gli effetti negativi sono:
disgregazione dell’ordine sociale, quindi sono necessarie enormi spese per controllarla;
diminuisce la fiducia tra la gente, porta a cattivi esempi, difondendo sempre più la devianza ela corruzione.



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