giovedì 25 dicembre 2014

2.LA DISUGUAGLIANZA: I SISTEMI DI STRATIFICAZIONE

I sistemi di stratificazione variano moltissimo. Ad esempio durante il feudalesimo  troviamo  la nobiltà, il clero e i contadini, mentre nella Roma antica si parlava di aristocratici, plebei e schiavi. 

Un sistema può essere chiuso o aperto. Nel primo caso i confini fra gli strati sono chiari e distinti, non ci sono matrimoni misti, la nascita determina la posizione nella società e i criteri per stabilire l’inclusione sono la stirpe e la pelle. 
Nel sistema aperto i confini sono flessibili, è possibile cambiare status tramite i matrimoni, successi personali e denaro.

Un sistema che rafforza le differenze, in quanto sistema chiuso, è il sistema di casta. Questo non consente alcuna mobilità sociale, infatti è vietato il passaggio da una casta all’altra e sono consentiti matrimoni soltanto tra persone della stessa classe sociale.
Il sistema sociale suddiviso in caste è sopravvissuto a millenni di storia e all'evoluzione della religione. Ogni casta (salvo l'ultima) ha interesse a mantenere il proprio status, impedendo alle persone della casta sottostante di accedere alla propria.
Oggi le caste sono molto rare perché le rivoluzioni hanno potuto, in qualche caso, scardinare questo status quo. Un esempio lo si può trovare nell’antica società indiana che era suddivisa nelle seguenti caste:
- Casta sacerdotale (brahmani): a loro era affidata l'interpretazione dei libri sacri, una funzione che consente ai sacerdoti il vero e proprio potere assoluto. Erano i sacerdoti a scegliere il re tra gli appartenenti alla classe dei guerrieri e ad educarlo alle funzioni governative.
- Casta dei guerrieri (satriya): i guerrieri avevano il compito di proteggere la classe sacerdotale e garantire lo status quo. All'interno della classe dei guerrieri i sacerdoti sceglievano il sovrano assoluto.
- Casta degli artigiani e mercanti (vaishya): all'interno di questa classe trovavamo gli agricoltori, gli artigiani e i mercanti. Questa classe deteneva il potere economico, ma era completamente asservita al volere dei brahmani e dei satriya.
- Casta dei servi (shudra): la casta degli shudra era composta dai servi e dai contadini.
- Casta degli schiavi (paria): l'ultima casta era formata dagli schiavi e dai popoli assoggettati.
Queste caste sono state abolite nel 1949, ma esistono tutt’ora molte sottocaste, che determinano lo status dell’individuo alla nascita. Il sistema di caste indiano è molto legato alla religione indù. Per elevarsi di status nell’esistenza successiva è necessario rispettare le regole della propria casta. Le caste superiori sono ritenute, in termini religiosi, più pure di quelle inferiori. I membri delle caste più basse sono ritenuti sporchi, spregevoli e impuri. Questo sistema è in declino nelle aree urbane mentre è ancora molto sentito nelle zone rurali.
Il principale sistema di stratificazione sociale nelle società industriali del mondo occidentale è la classe. Non esiste un modo universalmente accettato per definire la classe. Alcuni ricercatori, infatti, usano l’occupazione come indicatore della posizione occupata nella società, altri il reddito dato dalla diversa occupazione oppure, infine, lo status o il prestigio dell’occupazione.
In Italia una classificazione delle classi sociali è stata data da Sylos Labini, che considera come base di misurazione il reddito. Identifica di conseguenza tre gruppi: la borghesia, le classi medie e la classe operaia. Utilizza questo modello strutturale per effettuare dei confronti storici e per poter parlare di mobilità sociale sia all’interno della stessa classe, che in classi differenti.
Possiamo prendere come esempio il sistema britannico che è diviso in quattro classi principali: la classe superiore ricca, la classe media superiore costituita da professionisti e nuovi ricchi, la classe media inferiore formata da impiegati qualificati e, infine, la grande classe operaia che occupa circa metà della popolazione. Questa situazione è conservata dall’eredità delle grandi fortune e dall’istruzione delle “public school”, scuole esclusive e costosissime come Oxford e Cambridge, da dove esce gran parte della classe dirigente.

Il ruolo dell’ideologia
L’ideologia è l’insieme delle credenze religiose, politiche ed economiche che costituiscono un insieme. L’ideologia dominante nella società è quella della classe dirigente.
Esiste poi
la “falsa coscienza”, che è la rappresentazione della realtà da parte della classe subordinata in modo non oggettivo, in quanto non si rende conto di costituire un gruppo sfruttato. Gli individui attribuiscono l’origine della miseria al destino,  a Dio o alla sfortuna.
La messa in dubbio dell’ordine del sistema nasce dall’acquisizione della “coscienza di classe”, a cui seguirà un conflitto di classe.

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