venerdì 26 dicembre 2014

IL LAVORO


Caduti del lavoro
Con il termine “caduti del lavoro” sono chiamati i morti per incidenti sul lavoro. Questi lavoratori vengono spesso ricordati con questo termine anche nelle strade e nelle piazze d'Italia a loro dedicate.

All'interno del movimento operaio italiano, a partire dagli anni sessanta, si è diffuso il termine
omicidi del lavoro per indicare con nettezza le responsabilità dirette dei sistemi di produzione delle economie industrializzate rispetto alle scarse condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, causa diretta di migliaia di morti che si verificano ogni anno nel mondo, specialmente nel settore edilizio, nelle miniere e nel settore siderurgico.
Incidenti sul lavoro in Italia
Varie statistiche, a cura di prestigiosi istituti internazionali, sono volte a determinare il numero di incidenti, mortali e non mortali, e le malattie professionali, legati all'attività lavorativa. Scorrendo le statistiche è possibile fornire alcuni numeri, che in genere si suddividono per le seguenti quattro categorie: incidenti mortali, incidenti con danni permanenti, incidenti con danni temporanei e malattie professionali.

Incidenti mortali sul lavoro ogni anno
L'ordine di grandezza è di circa due milioni di morti annualmente nel mondo, di cui circa 12.000 bambini. Il numero di morti in Italia nel 2007 è di 1260. Questa cifra è andata continuamente diminuendo dagli anni sessanta ad oggi, ma l'andamento di questa riduzione è meno confortante che in altri Paesi industrializzati. Tra il 1995 e il 2004, infatti, gli infortuni mortali nell’Unione Europea sono diminuiti, in media, del 29,41%, mentre in Italia solo del 25,49%. L’Italia, nel decennio 1996-2005, è risultato il paese con il più alto numero di morti sul lavoro in Europa.


Incidenti con danni permanenti ogni anno
Gli incidenti con danni permanenti sono quelli che comportano mutilazioni o simili, e danni alla salute che non sono mai guaribili completamente: in sintesi nel dopoguerra si sono avuti circa 30.000 infortuni all'anno in Italia con danni permanenti. Gli infortuni con danni permanenti si sono progressivamente ridotti fino al minimo di circa 20.000 infortuni all'anno registrati negli anni '80. Successivamente il numero di infortuni ha ripreso a crescere e negli ultimi 10 anni sono di nuovo aumentati ad oltre 30.000 infortuni all'anno in Italia.

Incidenti con danni temporanei ogni anno
Si tratta degli infortuni meno gravi, solitamente guaribili in un periodo di tempo variabile da alcuni giorni ad alcuni mesi. L'ordine di grandezza è di circa 270 milioni incidenti all'anno nel mondo. In Italia si parla di circa 600.000 incidenti con danni temporanei all'anno.

Malattie professionali ogni anno
I casi di malattie professionali sono, nel mondo, circa 160 milioni ogni anno. La statistica delle malattie temporanee è piuttosto aleatoria, in quanto i criteri di controllo sanitario e di monitoraggio variano nel corso del tempo. Indicativamente in Italia si registrano oggi (dal 2000 al 2005) circa 25.000 malattie professionali di vario tipo registrate dall'INAIL.


Lavoro in miniera
Il minatore è uno dei mestieri più pericolosi del mondo. Andare a lavorare in miniera significa infilarsi in un buco ogni mattina e rimanerci per dieci, dodici ore; significa martellare sulle pietre con picconi o martelli pneumatici fino ad assordarsi; significa respirare le polveri sottili dei minerali frantumati e finire per ammalarsi ai polmoni di silicosi, e ancora significa rischiare la vita per l'esalazione di gas striscianti e inodori come il grisù, oppure per i crolli delle gallerie.
In Italia, le numerose miniere che bucherellavano il nostro territorio dalla Liguria, al Friuli, alla Sardegna sono state chiuse e molti uomini sono rimasti senza lavoro. Questo è stato la causa di proteste, come quella dell’agosto del 2012, dove oltre un centinaio di minatori ha iniziato un’occupazione dell’ultima miniera di carbone rimasta in Italia, la miniera Carbosulcis, che si trova sulla costa sud-occidentale della Sardegna.
Disoccupazione
La disoccupazione è un problema diffuso e sentito dalla popolazione, colpisce tutti, sia quelli che hanno sempre lavorato, sia quelli che stanno cercando di entrare nel mondo del lavoro, dopo aver conseguito un diploma o una laurea.

E' una realtà difficile da accettare, psicologicamente produce stress e perdita della propria autostima, ma purtroppo è quella che stiamo vivendo da parecchi anni a questa parte, senza riuscire a migliorare la situazione. Alcuni però non vogliono adattarsi alla situazione, non vogliono abbandonare il proprio posto di lavoro senza lottare: da questo sentimento nascono manifestazioni e scioperi, due delle forme più importanti di protesta per i lavoratori di tutto il mondo.

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