L’APPROCCIO
FENOMENOLOGICO E LE SOCIOLOGICHE MICRO: (anni ’60-’70)
Rinnovamento
nel modo di affrontare lo studio della sociologia, tralasciando lo
studio dei fenomeni sociali macroscopici, che coinvolgono tutta una
società (industrializzazione, burocrazia, classi sociali, ecc.) cioè
studi finalizzati allo studio della società nel su complesso)
Questi
nuovi studi si concentrano su fenomeni sociali microscopici; cioè
interazioni tra individuo e individuo in piccoli gruppi, in ambienti
particolari, in situazioni determinate, nella vita quotidiana.
L’atteggiamento
fenomenologico ritiene che non esista una realtà oggettiva, posta al
di fuori e indipendente dall’esperienza che ciascuno fa di essa; il
nostro vissuto personale e la nostra individualità contribuiscono a
far sì che la realtà ci appaia in un certo modo e che il nostro
agire sia finalizzato a trasformarlo nella direzione che crediamo
migliore. Dal punto di vista sociologico, questo comporta che i
fenomeni sociali vadano fondamentalmente interpretati attraverso i
vissuti personali di chi vi prende parte.
L’INTERAZIONISMO
SIMBOLICO di Herbert Blumer (1900-1987)
L’interazione
simbolica avviene tra due o più persone grazie ad uno scambio di
simboli ( linguaggio verbale o non verbale); quindi necessariamente
basata su un complesso sistema di interpretazione del signficato dei
simboli che vengono utilizzati. La sociologia cerca di
interpretare le singole interazioni tra attori sociali e i diversi
linguaggi usati si scopre l’importanza per la società di fenomeni
precedentemente trascurati come la moda, l’uso del corpo, la
comunicazione interpersonale.
L’APPROCCIO
DRAMMATURGICO di Erving Goffman (1922-1982)
Descrive
la vita sociale come un palcoscenico sul quale gli individui si
muovono come attori che interpretano la propria parte
L’agire
umano non è solo strumentale, finalizzato a certi obiettivi, ma
influenzato dal modo in cui l’individuo vuol apparire agli altri e
dal metodo che egli ritiene più opportuno per valutare le reazioni
degli altri.
L’ETNOMETODOLOGIA
di Harold Garfinkel (1917)
Studio
dei procedimenti più comuni utilizzati in una certa società o in un
gruppo per dare ai propri comportamenti una coerenza e una
comprensibilità che li rendano chiari per gli altri.
Studio
dei modi in cui si svolgono le più banali conversazioni e
interazioni quotidiane, con lo scopo di far emergere ciò che è
dato per scontato, ciò che non viene detto, ma deve essere comunque
conosciuto da entrambi gli interlocutori, perché possa avvenire
l’interazione.
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