mercoledì 24 dicembre 2014

10.STORIA DELLA SOCIOLOGIA: L’APPROCCIO FENOMENOLOGICO E LE SOCIOLOGICHE MICRO

L’APPROCCIO FENOMENOLOGICO E LE SOCIOLOGICHE MICRO: (anni ’60-’70)

Rinnovamento nel modo di affrontare lo studio della sociologia, tralasciando lo studio dei fenomeni sociali macroscopici, che coinvolgono tutta una società (industrializzazione, burocrazia, classi sociali, ecc.) cioè studi finalizzati allo studio della società nel su complesso)
Questi nuovi studi si concentrano su fenomeni sociali microscopici; cioè interazioni tra individuo e individuo in piccoli gruppi, in ambienti particolari, in situazioni determinate, nella vita quotidiana.
L’atteggiamento fenomenologico ritiene che non esista una realtà oggettiva, posta al di fuori e indipendente dall’esperienza che ciascuno fa di essa; il nostro vissuto personale e la nostra individualità contribuiscono a far sì che la realtà ci appaia in un certo modo e che il nostro agire sia finalizzato a trasformarlo nella direzione che crediamo migliore. Dal punto di vista sociologico, questo comporta che i fenomeni sociali vadano fondamentalmente interpretati attraverso i vissuti personali di chi vi prende parte.


L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO di Herbert Blumer (1900-1987)
L’interazione simbolica avviene tra due o più persone grazie ad uno scambio di simboli ( linguaggio verbale o non verbale); quindi necessariamente basata su un complesso sistema di interpretazione del signficato dei simboli che vengono utilizzati. La sociologia cerca di interpretare le singole interazioni tra attori sociali e i diversi linguaggi usati si scopre l’importanza per la società di fenomeni precedentemente trascurati come la moda, l’uso del corpo, la comunicazione interpersonale.

L’APPROCCIO DRAMMATURGICO di Erving Goffman (1922-1982)
Descrive la vita sociale come un palcoscenico sul quale gli individui si muovono come attori che interpretano la propria parte
L’agire umano non è solo strumentale, finalizzato a certi obiettivi, ma influenzato dal modo in cui l’individuo vuol apparire agli altri e dal metodo che egli ritiene più opportuno per valutare le reazioni degli altri.

L’ETNOMETODOLOGIA di Harold Garfinkel (1917)
Studio dei procedimenti più comuni utilizzati in una certa società o in un gruppo per dare ai propri comportamenti una coerenza e una comprensibilità che li rendano chiari per gli altri.
Studio dei modi in cui si svolgono le più banali conversazioni e interazioni quotidiane, con lo scopo di far emergere ciò che è dato per scontato, ciò che non viene detto, ma deve essere comunque conosciuto da entrambi gli interlocutori, perché possa avvenire l’interazione.


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